Cliccare sull'immagine per vedere la galleria di foto corrispondente
IO ... IL VENTO
E… se io potessi col vento parlare, direi:
… tu sei il solo a potermi fermare ... !
e l’arte diventa quel vento che non solo accetta ma incoraggia il mio volo trasportando mano, mente e cuore in un mondo fantastico.
È l’arte che riesce a scaldare il mio essere permettendomi di raggiungere momenti di libertà assoluta indispensabili ad accettare, affrontare e superare tutti i limiti che la realtà mi impone costantemente e da sempre.
Un lavoro che riusciva a darmi una sicurezza economica ma che ostacolava la mia fantasia, è riuscito a farmi capire, sin da subito, che dovevo seguire il mio istinto senza ascoltare i consigli delle persone “con la testa a posto”.
Ho trovato così, nel colpo del pesante martello, la gioia di lottare per la ricerca del “bello”: i miei colpi che sfogavano rabbia per tutto ciò che trovavo ingiusto, riuscivano a non fare del male al mondo che mi ruotava attorno, al contrario riuscivano ad emozionare positivamente quello stesso mondo che sentivo lontano ma desideravo amare.
Sicuramente una forza dall’Alto è stata la mia guida: la strada dell’arte è diventata per me fonte di energia sempre più intensa tanto da raggiungere obiettivi non sempre da me stessa attesi.
La poesia, o per meglio dire la voce dell’anima, ha affiancato ogni mio lavoro perché, mentre la mente parlava, la mano scriveva, scolpiva, dipingeva, descriveva a tutto tondo i miei pensieri, le mie emozioni, la mia rabbia, l’ansia di non riuscire a fare e dire tutto quello che sentivo urlare dentro di me.
Un pesante lavoro fisico ha reso leggero il mio pensiero che man mano è riuscito a volare.
Quelli che potevano essere dei sogni sono diventati realtà non solo nelle singole opere ma anche nella possibilità di realizzare opere pubbliche e private di grandi e piccole dimensioni, sia pittoriche che scultoree.
Ecco che sono venuti ad accavallarsi importanti progetti non solo in Italia.
… tu sei il solo a potermi fermare ... !
e l’arte diventa quel vento che non solo accetta ma incoraggia il mio volo trasportando mano, mente e cuore in un mondo fantastico.
È l’arte che riesce a scaldare il mio essere permettendomi di raggiungere momenti di libertà assoluta indispensabili ad accettare, affrontare e superare tutti i limiti che la realtà mi impone costantemente e da sempre.
Un lavoro che riusciva a darmi una sicurezza economica ma che ostacolava la mia fantasia, è riuscito a farmi capire, sin da subito, che dovevo seguire il mio istinto senza ascoltare i consigli delle persone “con la testa a posto”.
Ho trovato così, nel colpo del pesante martello, la gioia di lottare per la ricerca del “bello”: i miei colpi che sfogavano rabbia per tutto ciò che trovavo ingiusto, riuscivano a non fare del male al mondo che mi ruotava attorno, al contrario riuscivano ad emozionare positivamente quello stesso mondo che sentivo lontano ma desideravo amare.
Sicuramente una forza dall’Alto è stata la mia guida: la strada dell’arte è diventata per me fonte di energia sempre più intensa tanto da raggiungere obiettivi non sempre da me stessa attesi.
La poesia, o per meglio dire la voce dell’anima, ha affiancato ogni mio lavoro perché, mentre la mente parlava, la mano scriveva, scolpiva, dipingeva, descriveva a tutto tondo i miei pensieri, le mie emozioni, la mia rabbia, l’ansia di non riuscire a fare e dire tutto quello che sentivo urlare dentro di me.
Un pesante lavoro fisico ha reso leggero il mio pensiero che man mano è riuscito a volare.
Quelli che potevano essere dei sogni sono diventati realtà non solo nelle singole opere ma anche nella possibilità di realizzare opere pubbliche e private di grandi e piccole dimensioni, sia pittoriche che scultoree.
Ecco che sono venuti ad accavallarsi importanti progetti non solo in Italia.
Molto spesso la volontà di mettere in pratica quello che la mente vedeva, ha sottovalutato lo sforzo fisico ed il corpo, una volta costretto, si è dovuto adeguare e rispondere al pensiero che non ha lasciato spazio ai dubbi.
Se avessi riflettuto troppo sulle difficoltà che avrei incontrato, sarei riuscita a fare forse ben poco: al contrario ho affrontato ogni singolo difficile momento pensando che quello successivo sarebbe stato peggiore.
Da questo presupposto, dopo solo tre mesi di colpi di martello su lastre di piccole dimensioni, ho dato libero sfogo al mio desiderio di lottare contro un grande masso ritenendo che il lottare per difendersi da un mondo ostile e cattivo sia molto più faticoso.
Se avessi riflettuto troppo sulle difficoltà che avrei incontrato, sarei riuscita a fare forse ben poco: al contrario ho affrontato ogni singolo difficile momento pensando che quello successivo sarebbe stato peggiore.
Da questo presupposto, dopo solo tre mesi di colpi di martello su lastre di piccole dimensioni, ho dato libero sfogo al mio desiderio di lottare contro un grande masso ritenendo che il lottare per difendersi da un mondo ostile e cattivo sia molto più faticoso.